TobiasREHBERGER
Tous pour les femmes
Gió Marconi, Milan
17.11.2016–04.02.2017
Tous pour les femmes
Gió Marconi, Milan
17.11.2016–04.02.2017
IT
Tobias Rehberger
Tous pour les femmes
Inaugurazione: giovedì 17 novembre 2016 dalle 19 alle 21
18 novembre - 4 febbraio 2017
martedì - sabato; 11-19
Giò Marconi ha il piacere di annunciare la quarta mostra personale in galleria dell’artista di Francoforte Tobias Rehberger (n. 1966 in Esslingen, Germany). Uno dei più importanti artisti tedeschi della sua generazione, Rehberger travalica costantemente i confini tra pittura, scultura, design, architettura, arte concettuale. Le sue sculture, i suoi ambienti e le sue installazioni ruotano principalmente attorno al concetto di trasformazione ed esplorano ininterrottamente i confini tra funzione ed estetica.
Da Giò Marconi l’artista sorprende con la scelta dei lavori: in mostra all’interno della galleria più di 30 lavori su carta di vario formato. I disegni risalgono a diversi periodi componendo così una mini retrospettiva su carta. Le opere in mostra includono acquerelli, stampe, disegni a matita e pastello. Alcuni lavori sono studi per i progetti di maggiori dimensioni e per le installazioni ambientali per cui l’artista è riconosciuto e che gli sono valse nel 2009 il Leone d’Oro alla 53esima Biennale di Venezia. Altri sono opere compiute e lavori autonomi. Anche se il suo lavoro su carta è inizialmente difficile da allineare a quello scultoreo, rientra senza timore in una produzione in cui non vi sono gerarchie.
C’è un tocco di humor nel titolo che Rehberger dà alla mostra Tous pour les femmes – un’affermazione di eterno femminile.
I disegni sono in una certa misura eccessivamente ironici e a volte superano il limite del politicamente corretto: “Prejudices against white males (15)” mostra un pollo cotto disposto su un piatto con gli arti inferiori piegati e quelli superiori incrociati, molto somigliante all’immagine di una donna abbronzata senza testa che sta riposando.
Altri disegni giocano apertamente con stereotipi e pregiudizi politici, razziali, sessuali: la ragazza con il lato b prorompente su cui tiene in equilibrio dei biscotti e un bicchiere di latte, un uomo che controlla in contenuto dei pantaloni di un altro uomo; le componenti di una girl band completamente nude incarnando il sogno proibito di ogni uomo.
“Mehr Russen, Kongolesen, Syrer, Pariser und Amerikaner, die schon mal besser aussahen” è una serie di acquerelli che presenta i popoli di tutta Europa con i loro costumi tradizionali. Come accade frequentemente con Rehberger, l’artista fa giochi di parole con i titoli e si serve del linguaggio in maniera arguta. Il suo approccio ironico alla lingua emerge anche in “Sam in Car” tratto da una famosa pubblicità della Daihatsu. L’acquerello rappresenta un mini van pieno zeppo di donne e il testo ironico “Picks up six times more women than a Lamborghini”/ “Prende 6 volte più donne di una Lamborghini”. Non sono necessarie ulteriori spiegazioni.
Oltre al grande numero di opere su carta, Rehberger ha anche prodotto due vivaci insegne neon che sembrano dare informazioni conflittuali.
Una scritta lampeggiante “Tous pour les femmes” insieme all’immagine del pugno alzato - reminescenza simbolica del movimento femminista degli anni 70 – dà il benvenuto ai visitatori che fanno il loro ingresso nel cortile della galleria.
Il neon luminoso alterna le scritte “Tous pour les femmes” e “RES-TO” – che può essere letta sia come resto/spoglia/rimanenza sia come prima persona singolare del verbo restare – io resto, io rimango. Una freccia gialla indica la strada per l’ingresso in galleria.
All’interno, all’ingresso della galleria, il visitatore è accolto da una seconda insegna neon: una scritta intermittente “What else?” si trasforma in “S-WE-AT” invitando il pubblico a proseguire nel percorso espositivo ed entrare nel mondo su carta di Rehberger.
Professore sin dal 2001 alla Frankfurt’s Städelschule, la stessa scuola che ha frequentato dal 1987 al 1993 nonché una delle accademie più importanti di tutta Europa, Rehberger prende parte alla sua prima mostra nel 1992. Da allora, ha avuto mostre personali nei seguenti musei e fondazioni: Schirn Kunsthalle, Francoforte (2014); MACRO Museum, Roma (2014); Stedelijk Museum, Amsterdam (2008); Museum Ludwig, Colonia (2008); Fondazione Prada, Milano (2007); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2005); Whitechapel Gallery, Londra (2004); Palais de Tokyo, Parigi (2002).
Il suo lavoro è stato presentato nelle seguenti manifestazioni: Gwangju Biennial, Corea del Sud (2012); Manifesta 1, Rotterdam (1996) and 2, Luxembourg (1998); Biennale di Venezia (1997, 2003 and 2009). Nel 2009 ha vinto il Leone d’Oro come miglior artista per il suo caffé Was Du liebst, bringt dich auch zum Weinen (The things you love also make you cry) al Palazzo delle Esposizioni. Tra gli altri riconoscimenti vi sono Otto-Dix-Preis (2001) e the Hans-Thoma- Preis nel 2009.
Tous pour les femmes
Inaugurazione: giovedì 17 novembre 2016 dalle 19 alle 21
18 novembre - 4 febbraio 2017
martedì - sabato; 11-19
Giò Marconi ha il piacere di annunciare la quarta mostra personale in galleria dell’artista di Francoforte Tobias Rehberger (n. 1966 in Esslingen, Germany). Uno dei più importanti artisti tedeschi della sua generazione, Rehberger travalica costantemente i confini tra pittura, scultura, design, architettura, arte concettuale. Le sue sculture, i suoi ambienti e le sue installazioni ruotano principalmente attorno al concetto di trasformazione ed esplorano ininterrottamente i confini tra funzione ed estetica.
Da Giò Marconi l’artista sorprende con la scelta dei lavori: in mostra all’interno della galleria più di 30 lavori su carta di vario formato. I disegni risalgono a diversi periodi componendo così una mini retrospettiva su carta. Le opere in mostra includono acquerelli, stampe, disegni a matita e pastello. Alcuni lavori sono studi per i progetti di maggiori dimensioni e per le installazioni ambientali per cui l’artista è riconosciuto e che gli sono valse nel 2009 il Leone d’Oro alla 53esima Biennale di Venezia. Altri sono opere compiute e lavori autonomi. Anche se il suo lavoro su carta è inizialmente difficile da allineare a quello scultoreo, rientra senza timore in una produzione in cui non vi sono gerarchie.
C’è un tocco di humor nel titolo che Rehberger dà alla mostra Tous pour les femmes – un’affermazione di eterno femminile.
I disegni sono in una certa misura eccessivamente ironici e a volte superano il limite del politicamente corretto: “Prejudices against white males (15)” mostra un pollo cotto disposto su un piatto con gli arti inferiori piegati e quelli superiori incrociati, molto somigliante all’immagine di una donna abbronzata senza testa che sta riposando.
Altri disegni giocano apertamente con stereotipi e pregiudizi politici, razziali, sessuali: la ragazza con il lato b prorompente su cui tiene in equilibrio dei biscotti e un bicchiere di latte, un uomo che controlla in contenuto dei pantaloni di un altro uomo; le componenti di una girl band completamente nude incarnando il sogno proibito di ogni uomo.
“Mehr Russen, Kongolesen, Syrer, Pariser und Amerikaner, die schon mal besser aussahen” è una serie di acquerelli che presenta i popoli di tutta Europa con i loro costumi tradizionali. Come accade frequentemente con Rehberger, l’artista fa giochi di parole con i titoli e si serve del linguaggio in maniera arguta. Il suo approccio ironico alla lingua emerge anche in “Sam in Car” tratto da una famosa pubblicità della Daihatsu. L’acquerello rappresenta un mini van pieno zeppo di donne e il testo ironico “Picks up six times more women than a Lamborghini”/ “Prende 6 volte più donne di una Lamborghini”. Non sono necessarie ulteriori spiegazioni.
Oltre al grande numero di opere su carta, Rehberger ha anche prodotto due vivaci insegne neon che sembrano dare informazioni conflittuali.
Una scritta lampeggiante “Tous pour les femmes” insieme all’immagine del pugno alzato - reminescenza simbolica del movimento femminista degli anni 70 – dà il benvenuto ai visitatori che fanno il loro ingresso nel cortile della galleria.
Il neon luminoso alterna le scritte “Tous pour les femmes” e “RES-TO” – che può essere letta sia come resto/spoglia/rimanenza sia come prima persona singolare del verbo restare – io resto, io rimango. Una freccia gialla indica la strada per l’ingresso in galleria.
All’interno, all’ingresso della galleria, il visitatore è accolto da una seconda insegna neon: una scritta intermittente “What else?” si trasforma in “S-WE-AT” invitando il pubblico a proseguire nel percorso espositivo ed entrare nel mondo su carta di Rehberger.
Professore sin dal 2001 alla Frankfurt’s Städelschule, la stessa scuola che ha frequentato dal 1987 al 1993 nonché una delle accademie più importanti di tutta Europa, Rehberger prende parte alla sua prima mostra nel 1992. Da allora, ha avuto mostre personali nei seguenti musei e fondazioni: Schirn Kunsthalle, Francoforte (2014); MACRO Museum, Roma (2014); Stedelijk Museum, Amsterdam (2008); Museum Ludwig, Colonia (2008); Fondazione Prada, Milano (2007); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2005); Whitechapel Gallery, Londra (2004); Palais de Tokyo, Parigi (2002).
Il suo lavoro è stato presentato nelle seguenti manifestazioni: Gwangju Biennial, Corea del Sud (2012); Manifesta 1, Rotterdam (1996) and 2, Luxembourg (1998); Biennale di Venezia (1997, 2003 and 2009). Nel 2009 ha vinto il Leone d’Oro come miglior artista per il suo caffé Was Du liebst, bringt dich auch zum Weinen (The things you love also make you cry) al Palazzo delle Esposizioni. Tra gli altri riconoscimenti vi sono Otto-Dix-Preis (2001) e the Hans-Thoma- Preis nel 2009.
EN
Tobias Rehberger
Tous pour les femmes
Opening: Thursday November 17, 2016; 7pm - 9pm
November 18, 2016 - February 2, 2017
Tuesday - Saturday; 11am-7pm
Gió Marconi is pleased to present Frankfurt-based artist Tobias Rehberger (b.1966 in Esslingen, Germany) in his fourth solo exhibition with the gallery. One of the most important German artists of his generation, Rehberger regularly straddles the lines between the realms of painting, sculpture, design, architecture and conceptual art. His sculptures, environments and installations principally revolve around the concept of transformation and are always exploring the boundaries between the functional and the aesthetic.
At Giò Marconi the artist surprises with the choice of works: on display inside the gallery are more than 30 differently sized framed works on paper. The drawings date from diverse periods and therewith function as a mini retrospective on paper. The exhibited works include both watercolours, prints, pencil and crayon drawings. Some works are studies for bigger projects and environmental installations for which the artist is best known and for which in 2009 he was awarded the Golden Lion at the 53rd International Venice Biennial. Others are completed pieces and autonomous works. Even if his work on paper is initially difficult to align with his sculptural work, it fits seamlessly into an oeuvre in which there are no hierarchies.
There is a touch of humour in Rehberger naming his exhibition Tous pour les femmes - an affirmation of the eternal feminine.
The drawings are to some extent overly ironic and sometimes on the verge of political correctness: “Prejudices against white males (15)” shows a cooked chicken on a plate with bent, spread legs and folded arms, very much resembles a tanned headless reposing woman.
Other drawings openly play with political, racial and sexual stereotypes and prejudices: the girl with the protruding bottom upon which she balances sweets and a glass of milk; the man checking the contents of another man’s pants; the all naked girl band which epitomizes every man’s wet dream.
“Mehr Russen, Kongolesen, Syrer, Pariser und Amerikaner, die schon mal besser aussahen” is a series of watercolours depicting people in traditional folk costumes from all over Europe. As oftentimes with Rehberger, he puns with his titles and witty use of language. His very comic approach through language can also be seen in “Sam in Car” that is a take on a famous Daihatsu ad. The watercolour depicts a mini van jam-packed with various women and an ironic text which reads “Picks up six times more women than a Lamborghini”. No further explanation needed.
Besides the large number of watercolours on display, Rehberger has also produced two new garish neon signs. What they are advertising offers conflicting information. A flashing “Tous pour les femmes” sign with a raised fist, a symbol reminiscent of the 70s feminist movement, welcomes the visitor upon entering the gallery’s courtyard. The bright neon alternates between “Tous pour les femmes” and “RES-TO”, the Italian word for remnants (or small change), which seems to imply that all there is for women are the leftovers. A yellow arrow signposts the way into the gallery space.
Inside, in the gallery’s anteroom, the visitor is greeted by yet another neon sign: a flickering „What else?“ morphs into “S-WE-AT” and dismisses the visitor into the exhibition and Rehberger’s world on paper.
Is the bottom line of Tobias Rehberger’s fourth show “Tous pour les femmes” an affirmative “What else”?
A professor since 2001 at Frankfurt’s Städelschule, the school he attended from 1987 to 1993 and one of Europe’s most prestigious art schools, Rehberger took part in his first exhibition in 1992. Since then, he has had solo exhibitions at the Schirn Kunsthalle, Frankfurt (2014); MACRO Museum, Rome (2014); Stedelijk Museum, Amsterdam (2008); Museum Ludwig, Cologne (2008); Fondazione Prada, Milan (2007); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2005); Whitechapel Gallery, London (2004); Palais de Tokyo, Paris (2002).
His works have been showcased at the Gwangju Biennial, South Korea (2012); Manifesta 1, Rotterdam (1996) and 2, Luxembourg (1998); Venice Biennial (1997, 2003 and 2009). In 2009, he was awarded the Golden Lion for best artist for the design of his café Was Du liebst, bringt dich auch zum Weinen (The things you love also make you cry) at the Palazzo delle Esposizione.
Other awards include the Otto-Dix-Preis (2001) and the Hans-Thoma- Preis in 2009.
Tous pour les femmes
Opening: Thursday November 17, 2016; 7pm - 9pm
November 18, 2016 - February 2, 2017
Tuesday - Saturday; 11am-7pm
Gió Marconi is pleased to present Frankfurt-based artist Tobias Rehberger (b.1966 in Esslingen, Germany) in his fourth solo exhibition with the gallery. One of the most important German artists of his generation, Rehberger regularly straddles the lines between the realms of painting, sculpture, design, architecture and conceptual art. His sculptures, environments and installations principally revolve around the concept of transformation and are always exploring the boundaries between the functional and the aesthetic.
At Giò Marconi the artist surprises with the choice of works: on display inside the gallery are more than 30 differently sized framed works on paper. The drawings date from diverse periods and therewith function as a mini retrospective on paper. The exhibited works include both watercolours, prints, pencil and crayon drawings. Some works are studies for bigger projects and environmental installations for which the artist is best known and for which in 2009 he was awarded the Golden Lion at the 53rd International Venice Biennial. Others are completed pieces and autonomous works. Even if his work on paper is initially difficult to align with his sculptural work, it fits seamlessly into an oeuvre in which there are no hierarchies.
There is a touch of humour in Rehberger naming his exhibition Tous pour les femmes - an affirmation of the eternal feminine.
The drawings are to some extent overly ironic and sometimes on the verge of political correctness: “Prejudices against white males (15)” shows a cooked chicken on a plate with bent, spread legs and folded arms, very much resembles a tanned headless reposing woman.
Other drawings openly play with political, racial and sexual stereotypes and prejudices: the girl with the protruding bottom upon which she balances sweets and a glass of milk; the man checking the contents of another man’s pants; the all naked girl band which epitomizes every man’s wet dream.
“Mehr Russen, Kongolesen, Syrer, Pariser und Amerikaner, die schon mal besser aussahen” is a series of watercolours depicting people in traditional folk costumes from all over Europe. As oftentimes with Rehberger, he puns with his titles and witty use of language. His very comic approach through language can also be seen in “Sam in Car” that is a take on a famous Daihatsu ad. The watercolour depicts a mini van jam-packed with various women and an ironic text which reads “Picks up six times more women than a Lamborghini”. No further explanation needed.
Besides the large number of watercolours on display, Rehberger has also produced two new garish neon signs. What they are advertising offers conflicting information. A flashing “Tous pour les femmes” sign with a raised fist, a symbol reminiscent of the 70s feminist movement, welcomes the visitor upon entering the gallery’s courtyard. The bright neon alternates between “Tous pour les femmes” and “RES-TO”, the Italian word for remnants (or small change), which seems to imply that all there is for women are the leftovers. A yellow arrow signposts the way into the gallery space.
Inside, in the gallery’s anteroom, the visitor is greeted by yet another neon sign: a flickering „What else?“ morphs into “S-WE-AT” and dismisses the visitor into the exhibition and Rehberger’s world on paper.
Is the bottom line of Tobias Rehberger’s fourth show “Tous pour les femmes” an affirmative “What else”?
A professor since 2001 at Frankfurt’s Städelschule, the school he attended from 1987 to 1993 and one of Europe’s most prestigious art schools, Rehberger took part in his first exhibition in 1992. Since then, he has had solo exhibitions at the Schirn Kunsthalle, Frankfurt (2014); MACRO Museum, Rome (2014); Stedelijk Museum, Amsterdam (2008); Museum Ludwig, Cologne (2008); Fondazione Prada, Milan (2007); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2005); Whitechapel Gallery, London (2004); Palais de Tokyo, Paris (2002).
His works have been showcased at the Gwangju Biennial, South Korea (2012); Manifesta 1, Rotterdam (1996) and 2, Luxembourg (1998); Venice Biennial (1997, 2003 and 2009). In 2009, he was awarded the Golden Lion for best artist for the design of his café Was Du liebst, bringt dich auch zum Weinen (The things you love also make you cry) at the Palazzo delle Esposizione.
Other awards include the Otto-Dix-Preis (2001) and the Hans-Thoma- Preis in 2009.