GraziaTODERI
Messaggeri
Gió Marconi, Milan
13.02.–04.04.1998
IT Grazia Toderi
Messaggeri

Inaugurazione: giovedi 12 febbraio 1998 dalle 19 alle 21
13 febbraio - 4 aprile, 1998
martedì - sabato; 11-19



Giovedì 12 febbraio 1998 alle ore 19.00 presso la galleria Giò Marconi verrà aperta al pubblico la mostra di Grazia Toderi.

Grazia Toderi è nata a Padova nel 1963. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna si è trasferita a Milano, dove dal 1992 vive e lavora. Presente già alla Biennale di Venezia nel 1993 da allora è stata invitata a importanti mostre collettive sia in Italia che all’estero. Nell’ultimo anno ha partecipato alla Biennale di Istanbul, a Pittura italiana da collezioni italiane, al Castello di Rivoli, Torino, a Rooms with a view al Guggenheim Museum Soho, New York, a Made in Italy,  al Centre d’Art Contemporain di Ginevra e all’Institute of Contemporary Art di Londra.

Tra le mostre in programma per il 1998 sono quella alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (gennaio), al Frac Bourgogne di Dijon (febbraio), al Forum d’Art Contemporain del Lussemburgo (aprile) e una partecipazione alla Biennale di Sidney, Australia (settembre).

Fin dall’inizio Grazia Toderi ha usato come mezzo espressivo il video. Pur funzionando come opere audiovisive i suoi lavori conservano comunque un legame con la pittura, per esempio con le Nature Morte, il cui tema centrale è la rappresentazione della vita e delle sensazioni come cose che mutano nel tempo. Ogni suo video è basato su una sola immagine. Senza fare movimenti, la telecamera inquadra un solo oggetto, fissa un’azione che si sviluppa lentamente o si ripete nel tempo. Si ha l’impressione di guardare la stessa cosa. Per esempio un getto d’acqua su una piantina di fiori, come nel caso di Nontiscordardime, il video che l’artista ha presentato alla Biennale di Venezia nel 1993, oppure una donna che tenta di aprire un ombrello sul fondo di una piscina, come nel video Zuppa dell’eternità e luce improvvisa, realizzato in occasione della sua mostra al F.r.a.c. Languedoc-Roussillon. L’immagine subisce cambiamenti, ma quei cambiamenti avvengono senza clamore. La visione si amplifica dilatandosi. Lo spettatore assume una serie di informazioni, riconosce dei significati che si diluiscono e si alimentano nel corso della proiezione. Attraverso il lento ma continuo sviluppo di una emozione si genera un sentimento.

Saranno in mostra due video dal titolo “Orbite”, nei quali si intravede un personaggio seduto su una poltroncina rossa e due trottole lanciate su un piano che disegnano ognuna un ellisse il cui movimento si protrae all’infinito e un trittico dal titolo “Il cratere 8”, dove l’immagine di un cratere che appare e scompare e proiettata in tre tempi differenti ma simultanei.  L’artista esporrà inoltre alcune fotografie dal titolo “Messaggeri”, dove in paesaggi contemporanei di periferia urbana appaiono misteriosi personaggi come calati da un mondo fiabesco.
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