AtelierVANLIESHOUT
Humans Machines and Body Parts
Gió Marconi, Milan
17.02.–17.03.2004
IT Atelier van Lieshout
Humans Machines and Body Parts

Inaugurazione martedì 17 febbraio 2004 dalle 19 alle 21
18 febbraio - 17 marzo 2004
martedì - sabato; 11-19



Martedì 17 febbraio alle ore 19 la Galleria Giò Marconi inaugura la mostra di Atelier Van Lieshout Humans Machines and Body Parts.

La mostra sarà anche l’occasione per visitare il rinnovato spazio espositivo della galleria, il cui progetto di ampliamento è stato curato dallo studio italo-tedesco Malvezzi (Berlino, Milano e Vienna), che tra il 2002 e il 2004 ha eseguito per la Schirn Kunsthalle di Francoforte il rinnovo del Foyer Schirn Kunsthalle (committente: Schirn Kunsthalle GmbH / Max Hollein); in occasione di Documenta 11, della quale ha progettato l’allestimento, ha rinnovato la Birreria Binding, una delle sedi espositive (committente: Fridericianum and Documenta GmbH / Okwui Enwezor). Nel 2004 ha curato l’ampliamento del Museum der Gegenwart nell’Hamburger Bahnhof a Berlino (committente: Stiftung Preussischer Kulturbesitz, Berlin) ed eseguito un progetto per la Lauder Business School a Vienna (committente: Ronald S. Lauder Foundation New York)
Atelier Van Lieshout presenterà per questa mostra i suoi ultimi lavori. Al piano terra una serie di grandi sculture che riproducono organi interni estrapolati dal contesto umano corporeo che diventano segmenti a se stanti di una insolita e scioccante geografia del corpo: cuore, fegato, cervello; c’è l’apparato urinario (collegato ai genitali maschili e femminili), quello digestivo (con stomaco, fegato e viscere) e naturalmente l’apparato riproduttivo maschile e femminile. “..These organs are large and stylised versions of what we find in our body..” – commenta Joep Van Lieshout – “..This project not only reflects the complexity of body but also tries to unveil the beauty and the essence of life..”
Nelle sale successive saranno esposte alcune figure stilizzate, sottili creature bianche che assumono diverse posizioni come in Man and Carriage o nella serie Michelangelo, con le sculture Vomiting Michelangelo e Hanging Michelangelo: una sorta di evoluzione rispetto ai manichini neri sintetici ed asessuati, modulari riproduzioni di esseri umani che in passato hanno reso celebre l’Atelier Van Lieshout.
Di recente Atelier Van Lieshout (AVL) ha sviluppato uno stile dove l’assenza di design è diventato un importante risultato che ha portato all’utilizzo di materiali industriali, ad esempio tubi di acciaio galvanizzato che in genere vengono usati per sostenere impalcature, o fogli di legno compensato grezzo. Questi materiali, protagonisti con la lro funzionalità, contrastano con la serie di sculture/figure umane in vetro resina presentate on molteplici atteggiamenti che AVL ha prodotto ultimamente. La combinazione tra le sculture figurative e la funzionalità di questi materiali grezzi industriali colloca i lavori di Atelier van Lieshout in un’atmosfera surreale.
The Mini Feeder e The Mini biogas installation sono entrambe esempi di questa particolare combinazione The Feeder è una grande macchina che produce, in modo autonomo, cibo di scarsa qualità con la massima produzione di escrementi. The Mini biogas installation ricicla gli escrementi umani in modo quasi maniacale. Un groviglio di serbatoi e tubi tale da far sembrare questa complessa macchina una vera e propria fabbrica chimica di escrementi. L’aspetto narrativo di questo progetto va al di là dell’ordinario: le figure sembrano essere vittimi dello stesso misterioso esperimento scientifico. Le loro forme leggere, delicate, la debolezza che traspare dal loro aspetto mette in evidenza la loro incapacità di controllare il proprio destino.
Il primo piano ospiterà l’opera Sport Nouveau, una nuova creazione in ferro forgiato che riprende le tematiche e l’iconografia del progetto Sportopia, realizzato nel 2002 in occasione della venticinquesima edizione della Biennale di São Paulo: una sporting area con un’ampia varietà di attrezzature da palestra e per il relax. Inoltre, una sorta di food department con tavoli apparecchiati, piatti, posate, tazzone, scodelle, panche, tavoli di servizio.
Nel cortile esterno The Auto-Composter, macchina parte di Biogas Installation, che produce concime.
Decisamente attuale e innovativa è l’identità del laboratorio Atelier Van Lieshout (AVL), una struttura complessa modellata ad immagine di una grande azienda con organizzazione e dinamiche industriali.
L’Atelier raccoglie e fa proprie le competenze di un cospicuo gruppo di creativi tra artisti, architetti, designers, artigiani del legno che cercano di conciliare nel loro lavoro le istanza del sistema dell’arte con le necessità della vita reale, indagando i labili confini che separano il mondo dell’architettura, quello del design funzionale e minimalista e quello della creatività artistica e artigianale. Emblematico della complessa e ricchissima attività dell’Atelier van Lieshout è il progetto AVL_Ville, villaggio autonomo realizzato da AVL per l’area del porto di Rotterdam e inaugurato nel 2001. Come una sorta di città autarchica, AVL_Ville è dotata di propri codici, statuto e moneta, ha una propria centrale di energia elettrica autosufficiente, un ospedale, scuole per creativi, ristoranti, bar e luoghi dedicati ad attività illecite come l’Atelier des Armes et des Bombes o la distilleria di liquori.

Atelier Van Lieshout nasce nel 1995, e da allora ha un programma di mostre molto intenso che lo portano nei più importanti musei a livello internazionale. Le loro opere sono state esposte al PS1 e al MOMA di New York, allo Stichting Museum di Rotterdam, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, alla Kunstverein di Düsseldorf, al MACBA di Barcellona, al Centro per le Arti Contemporanee Luigi Pecci di Prato e in altri importanti spazi pubblici e privati in tutto il mondo. Nel 2001  stata inaugurata negli spazi del porto di Rotterdam AVL-Ville, il loro progetto più pretenziosoe senza dubbio quello che maggiormente fonde arte e design. Atelier van Lieshout è stato presente con una serie di opere alla Biennale di Venezia 2003. Nel 2004 esporrà alla galleria Tanya Bonakdar a New York e allo Sprengel Museum ad Hannover.
La mostra è realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma e con il contributo di Mondriaan Foundation e Beck’s
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