EnricoBAJ
Enrico Baj. Segnali
Gió Marconi, Milan
15.10.–06.12.2024
Enrico Baj. Segnali
Gió Marconi, Milan
15.10.–06.12.2024
IT
Enrico Baj
Enrico Baj. Segnali
15 ottobre – 6 dicembre 2024
martedì-sabato; 11-18
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milano
La Galleria Gió Marconi è lieta di presentare la mostra "Enrico Baj. Segnali", omaggio dedicato al celebre artista milanese, noto per la sua eredità surreal-dadaista e per la sua costante sperimentazione di tecniche e soluzioni stilistiche innovative. Questo evento si inserisce nell'ampia retrospettiva "Baj chez Baj", organizzata per commemorare l’artista nel centenario della sua nascita e ospitata presso le sedi di Palazzo Reale a Milano e il Museo della Ceramica di Savona.
Enrico Baj, frequentatore assiduo dello Studio Marconi, è stato uno degli artisti più rappresentati e amati da Giorgio Marconi, suo amico e gallerista. La mostra "Segnali", organizzata in collaborazione con l’Archivio Baj di Vergiate, presenta un ciclo di opere raramente esposte, create in occasione dell’uscita del nuovo Codice della Strada nel 1959. I disegni dei segnali stradali sono stati progettati da Michele Arcangelo Iocca, fumettista e disegnatore abruzzese, con l’obiettivo di rendere i segnali chiari e comprensibili, soprattutto in un periodo di crescente diffusione delle automobili.
Baj, con il suo sguardo acuto e ironico, è attratto dalla segnaletica stradale per il suo carattere "fissato", che ricorda quello dei disegni delle tappezzerie da lui tanto apprezzate, trovando affascinante il contrasto tra la perfezione geometrica dei simboli e la loro apparente insignificanza.
Come scrive Sauvage nel 1962 “Baj celebra con clamorosa ironia i geroglifici della nostra epoca, i sacri emblemi codificati cui la civiltà contemporanea ha innalzato i suoi monumenti a ogni angolo di strada. E si capisce che non poco contribuiscono, a eccitare l'artista, le suggestioni teatrali che si accompagnano alla simbologia degradata dei segnali stradali: l'eterno teatro di Baj ha scoperto nuove quinte per le sue rappresentazioni”.
Così i segnali, rettangolari o rotondi, vengono umanizzati e trasformati in volti. I tratti essenziali, delineati con olio o vetri, conferiscono loro una personalità distintiva, trasformandoli in veri e propri personaggi.
Non esaltando la segnaletica stradale come simbolo di modernità, Baj la utilizza piuttosto per una critica ironica del codice e della tecnologia, con un approccio dadaista di contestazione.
Un precedente significativo di questo lavoro si può trovare nei suoi "semafori" del 1954. Tuttavia, è la segnaletica stradale a fornire elementi più concreti per un intervento di trasformazione grottesca e per un approccio stilistico sempre più materico, che troverà una maggiore espressione nel successivo ciclo delle Modificazioni.
I “Segnali”, presentati per la prima volta alla Galerie Rive Gauche di Parigi nell'aprile del 1959, sono stati poi quasi dimenticati. Questa mostra offre quindi l'opportunità di riscoprire un aspetto meno conosciuto e in parte trascurato dell'opera di Baj, collocando queste creazioni nel contesto storico dei segnali stradali progettati da Iocca ed esplorando il dialogo tra arte e comunicazione visiva. Con la sua consueta ironia, Baj celebra l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada in Italia, mettendo in luce il suo inesauribile senso dell'umorismo e il legame satirico delle sue opere con la realtà.
In occasione della mostra, si terrà un incontro dedicato alla presentazione del "Catalogo ragionato delle opere ceramiche di Enrico Baj", edito da Marsilio Arte. Il catalogo, promosso dall’Archivio Baj e dalla Fondazione Marconi, è curato da Luca Bochicchio, direttore scientifico del MuDA di Albissola Marina e raccoglie la schedatura completa delle 120 opere in ceramica realizzate negli anni dall’artista.
Enrico Baj. Segnali
15 ottobre – 6 dicembre 2024
martedì-sabato; 11-18
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milano
La Galleria Gió Marconi è lieta di presentare la mostra "Enrico Baj. Segnali", omaggio dedicato al celebre artista milanese, noto per la sua eredità surreal-dadaista e per la sua costante sperimentazione di tecniche e soluzioni stilistiche innovative. Questo evento si inserisce nell'ampia retrospettiva "Baj chez Baj", organizzata per commemorare l’artista nel centenario della sua nascita e ospitata presso le sedi di Palazzo Reale a Milano e il Museo della Ceramica di Savona.
Enrico Baj, frequentatore assiduo dello Studio Marconi, è stato uno degli artisti più rappresentati e amati da Giorgio Marconi, suo amico e gallerista. La mostra "Segnali", organizzata in collaborazione con l’Archivio Baj di Vergiate, presenta un ciclo di opere raramente esposte, create in occasione dell’uscita del nuovo Codice della Strada nel 1959. I disegni dei segnali stradali sono stati progettati da Michele Arcangelo Iocca, fumettista e disegnatore abruzzese, con l’obiettivo di rendere i segnali chiari e comprensibili, soprattutto in un periodo di crescente diffusione delle automobili.
Baj, con il suo sguardo acuto e ironico, è attratto dalla segnaletica stradale per il suo carattere "fissato", che ricorda quello dei disegni delle tappezzerie da lui tanto apprezzate, trovando affascinante il contrasto tra la perfezione geometrica dei simboli e la loro apparente insignificanza.
Come scrive Sauvage nel 1962 “Baj celebra con clamorosa ironia i geroglifici della nostra epoca, i sacri emblemi codificati cui la civiltà contemporanea ha innalzato i suoi monumenti a ogni angolo di strada. E si capisce che non poco contribuiscono, a eccitare l'artista, le suggestioni teatrali che si accompagnano alla simbologia degradata dei segnali stradali: l'eterno teatro di Baj ha scoperto nuove quinte per le sue rappresentazioni”.
Così i segnali, rettangolari o rotondi, vengono umanizzati e trasformati in volti. I tratti essenziali, delineati con olio o vetri, conferiscono loro una personalità distintiva, trasformandoli in veri e propri personaggi.
Non esaltando la segnaletica stradale come simbolo di modernità, Baj la utilizza piuttosto per una critica ironica del codice e della tecnologia, con un approccio dadaista di contestazione.
Un precedente significativo di questo lavoro si può trovare nei suoi "semafori" del 1954. Tuttavia, è la segnaletica stradale a fornire elementi più concreti per un intervento di trasformazione grottesca e per un approccio stilistico sempre più materico, che troverà una maggiore espressione nel successivo ciclo delle Modificazioni.
I “Segnali”, presentati per la prima volta alla Galerie Rive Gauche di Parigi nell'aprile del 1959, sono stati poi quasi dimenticati. Questa mostra offre quindi l'opportunità di riscoprire un aspetto meno conosciuto e in parte trascurato dell'opera di Baj, collocando queste creazioni nel contesto storico dei segnali stradali progettati da Iocca ed esplorando il dialogo tra arte e comunicazione visiva. Con la sua consueta ironia, Baj celebra l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada in Italia, mettendo in luce il suo inesauribile senso dell'umorismo e il legame satirico delle sue opere con la realtà.
In occasione della mostra, si terrà un incontro dedicato alla presentazione del "Catalogo ragionato delle opere ceramiche di Enrico Baj", edito da Marsilio Arte. Il catalogo, promosso dall’Archivio Baj e dalla Fondazione Marconi, è curato da Luca Bochicchio, direttore scientifico del MuDA di Albissola Marina e raccoglie la schedatura completa delle 120 opere in ceramica realizzate negli anni dall’artista.
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Enrico Baj
Enrico Baj. Segnali (Signs)
October 15 – December 6, 2024
From Tuesday to Saturday, 11am – 6pm
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milan
Gió Marconi is pleased to present the exhibition Enrico Baj. Segnali (Signs), a tribute to the famous Milanese artist, known for his surreal-dadaist legacy and for his constant experimentation with innovative techniques and style solutions. This event is part of the extensive retrospective exhibition Baj chez Baj, organised to celebrate the artist on the centenary of his birth and hosted at Palazzo Reale in Milan and at the Museum of Ceramics in Savona.
A frequent visitor to Studio Marconi, Enrico Baj was one of the artists most represented and appreciated by Giorgio Marconi, his friend and gallery owner. The exhibition Segnali, organised in collaboration with the Baj Archive in Vergiate, puts on display a cycle of rarely exhibited works, created on the occasion of the release of the new Highway Code in 1959. The road signs were designed by Michele Arcangelo Iocca, a cartoonist and illustrator from Abruzzo, with the aim of making them clear and comprehensible, especially at a time when the use of cars was becoming increasingly widespread.
With his sharp and ironic gaze, Baj is attracted to road signs for their being “stereotyped”, reminiscent of the wallpaper designs he greatly appreciated, finding particularly fascinating the contrast between the geometric perfection of the symbols and their apparent insignificance.
As Sauvage wrote in 1962 “Baj celebrates with resounding irony the hieroglyphics of our age, the sacred coded emblems to which contemporary civilisation has raised its monuments at every street corner. And one understands that the theatrical fascinations that accompany the degraded symbology of the road signs contribute not a little to excite the artist: Baj’s eternal theatre has discovered new backstage for his performances”.
Thus signs, rectangular or round, are humanised and transformed into faces. Their essential features, outlined with oil or made up of glass fragments, give them a distinctive personality, turning them into real characters. Baj does not glorify road signs as a symbol of modernity, he rather uses them for an ironic critique of code and technology, with a Dadaist bent to contestation. A significant precedent for this work can be found in his “traffic lights” of 1954. However, it is the road sign that provides more practical elements for a grotesque transformation and an increasingly material stylistic approach, which will find greater expression in the subsequent cycle of Modifications.
The Segnali, first presented at the Galerie Rive Gauche in Paris in April 1959, have since then been almost forgotten. This exhibition therefore offers the opportunity to rediscover a lesser-known and partly neglected aspect of Baj’s oeuvre, placing these works in the historical context of the road signs designed by Iocca and exploring the dialogue between art and visual communication. With his innate irony, Baj celebrates the coming into force of the new Highway Code in Italy, bringing out his inexhaustible sense of humour and the satirical connection of his works with reality.
On the occasion of the exhibition, the “Catalogue raisonné of Baj’s ceramic works”, published by Marsilio Arte, will be presented. Promoted by the Baj Archive and the Marconi Foundation, the catalogue, containing all of Baj’s 120 ceramic works that the artist created over the years, is edited by Luca Bochicchio, scientific director of the MuDA in Albissola Marina.
Enrico Baj. Segnali (Signs)
October 15 – December 6, 2024
From Tuesday to Saturday, 11am – 6pm
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milan
Gió Marconi is pleased to present the exhibition Enrico Baj. Segnali (Signs), a tribute to the famous Milanese artist, known for his surreal-dadaist legacy and for his constant experimentation with innovative techniques and style solutions. This event is part of the extensive retrospective exhibition Baj chez Baj, organised to celebrate the artist on the centenary of his birth and hosted at Palazzo Reale in Milan and at the Museum of Ceramics in Savona.
A frequent visitor to Studio Marconi, Enrico Baj was one of the artists most represented and appreciated by Giorgio Marconi, his friend and gallery owner. The exhibition Segnali, organised in collaboration with the Baj Archive in Vergiate, puts on display a cycle of rarely exhibited works, created on the occasion of the release of the new Highway Code in 1959. The road signs were designed by Michele Arcangelo Iocca, a cartoonist and illustrator from Abruzzo, with the aim of making them clear and comprehensible, especially at a time when the use of cars was becoming increasingly widespread.
With his sharp and ironic gaze, Baj is attracted to road signs for their being “stereotyped”, reminiscent of the wallpaper designs he greatly appreciated, finding particularly fascinating the contrast between the geometric perfection of the symbols and their apparent insignificance.
As Sauvage wrote in 1962 “Baj celebrates with resounding irony the hieroglyphics of our age, the sacred coded emblems to which contemporary civilisation has raised its monuments at every street corner. And one understands that the theatrical fascinations that accompany the degraded symbology of the road signs contribute not a little to excite the artist: Baj’s eternal theatre has discovered new backstage for his performances”.
Thus signs, rectangular or round, are humanised and transformed into faces. Their essential features, outlined with oil or made up of glass fragments, give them a distinctive personality, turning them into real characters. Baj does not glorify road signs as a symbol of modernity, he rather uses them for an ironic critique of code and technology, with a Dadaist bent to contestation. A significant precedent for this work can be found in his “traffic lights” of 1954. However, it is the road sign that provides more practical elements for a grotesque transformation and an increasingly material stylistic approach, which will find greater expression in the subsequent cycle of Modifications.
The Segnali, first presented at the Galerie Rive Gauche in Paris in April 1959, have since then been almost forgotten. This exhibition therefore offers the opportunity to rediscover a lesser-known and partly neglected aspect of Baj’s oeuvre, placing these works in the historical context of the road signs designed by Iocca and exploring the dialogue between art and visual communication. With his innate irony, Baj celebrates the coming into force of the new Highway Code in Italy, bringing out his inexhaustible sense of humour and the satirical connection of his works with reality.
On the occasion of the exhibition, the “Catalogue raisonné of Baj’s ceramic works”, published by Marsilio Arte, will be presented. Promoted by the Baj Archive and the Marconi Foundation, the catalogue, containing all of Baj’s 120 ceramic works that the artist created over the years, is edited by Luca Bochicchio, scientific director of the MuDA in Albissola Marina.