AndréBUTZER
André Butzer
Gió Marconi, Milan
13.11.2008–10.01.2009
André Butzer
Gió Marconi, Milan
13.11.2008–10.01.2009
IT
André Butzer
Inaugurazione: mercoledì 12 novembre 2008 dalle 19 alle 21
13 novembre - 10 gennaio 2009
martedì - sabato; 11-19
Mercoledì 12 Novembre verrà inaugurata alla galleria Giò Marconi, la personale di André Butzer.
Nella mostra, che occuperà il piano terra della galleria, André Butzer esporrà dieci tele di grandi dimensioni che propongono un significativo percorso tra astratto e figurativo, ben reso dalla sua pittura densa, materica e stratificata.
Alcune di queste opere presentano un fondo monocromo, per lo più fatto da diverse tonalità di grigio, sul quale si incrociano segni e forme geometriche dai colori vivi e forti. In altre tele, invece, i colori intensi si mescolano per dare vita a figure appena accennate, geometrie nascoste, che si confondono in un caos di pennellate.
Non mancheranno i suoi fantastici personaggi in stile cartoon, i "Friedens-Siemense", che si muovono in scenari immaginari dai colori esuberanti e che non si discostano dai nuovi lavori astratti perché, come dice lo stesso artista: "I cosiddetti quadri astratti e figurativi sono per me solo diventati intercambiabili, poiché di volta in volta si conoscono l'un l'altro e si legittimano a vicenda".
Espressione violenta, stile crudo, nessuna formazione: André Butzer ricorda lontanamente i grandi artisti dell’ Outsider-Art. Tuttavia egli respinge il concetto come stigmatizzazione, affronta la cultura di massa simulando la produzione industriale e gioca la carta della serialità contro la presunta spontaneità e originalità dell’ Espressionismo. André Butzer parla solo di idee associate all’ Art Brut, definendo il suo lavoro caratterizzato da colori stesi in maniera grossolana e da una violenza espressionista liberata attraverso il colore, come “Belle Arti”.
In bilico tra cultura americana e tedesca avendo vissuto nei territori occupati dalle Forze Americane, André Butzer, quasi volendo mantenere un legame con la Storia, trasferisce il suo studio a Rangsdorf, a Sud di Berlino, in quella che fu una fabbrica di aerei utilizzati sia dall’ aeronautica tedesca prima che da quella sovietica poi.
Nel 2006, la galleria ha ospitato per la prima volta in Italia una personale di André Butzer dal titolo N-Leben. Il percorso della mostra presentava la vita di una città immaginaria dal nome Nasaheim, dove Butzer ha voluto raffigurare, gli aspetti più oscuri e luminosi della storia tedesca e americana. Erano infatti riconoscibili, anche se trasformati in pupazzi, quei personaggi che durante l'epoca del nazismo facevano parte della "corte" di Hitler come anche grandi nomi dell'industria non solo tedesca ma anche americana.
Lo scorso marzo invece, la galleria Giò Marconi è stata sede dell’ ultima tappa della collettiva “Kommando Giotto di Bondone”, voluta e curata dallo stesso Butzer, dove un gruppo di artisti usando stili diversi, si è ispirato a Giotto di Bondone come precursore delle teorie rinascimentali.
Inaugurazione: mercoledì 12 novembre 2008 dalle 19 alle 21
13 novembre - 10 gennaio 2009
martedì - sabato; 11-19
Mercoledì 12 Novembre verrà inaugurata alla galleria Giò Marconi, la personale di André Butzer.
Nella mostra, che occuperà il piano terra della galleria, André Butzer esporrà dieci tele di grandi dimensioni che propongono un significativo percorso tra astratto e figurativo, ben reso dalla sua pittura densa, materica e stratificata.
Alcune di queste opere presentano un fondo monocromo, per lo più fatto da diverse tonalità di grigio, sul quale si incrociano segni e forme geometriche dai colori vivi e forti. In altre tele, invece, i colori intensi si mescolano per dare vita a figure appena accennate, geometrie nascoste, che si confondono in un caos di pennellate.
Non mancheranno i suoi fantastici personaggi in stile cartoon, i "Friedens-Siemense", che si muovono in scenari immaginari dai colori esuberanti e che non si discostano dai nuovi lavori astratti perché, come dice lo stesso artista: "I cosiddetti quadri astratti e figurativi sono per me solo diventati intercambiabili, poiché di volta in volta si conoscono l'un l'altro e si legittimano a vicenda".
Espressione violenta, stile crudo, nessuna formazione: André Butzer ricorda lontanamente i grandi artisti dell’ Outsider-Art. Tuttavia egli respinge il concetto come stigmatizzazione, affronta la cultura di massa simulando la produzione industriale e gioca la carta della serialità contro la presunta spontaneità e originalità dell’ Espressionismo. André Butzer parla solo di idee associate all’ Art Brut, definendo il suo lavoro caratterizzato da colori stesi in maniera grossolana e da una violenza espressionista liberata attraverso il colore, come “Belle Arti”.
In bilico tra cultura americana e tedesca avendo vissuto nei territori occupati dalle Forze Americane, André Butzer, quasi volendo mantenere un legame con la Storia, trasferisce il suo studio a Rangsdorf, a Sud di Berlino, in quella che fu una fabbrica di aerei utilizzati sia dall’ aeronautica tedesca prima che da quella sovietica poi.
Nel 2006, la galleria ha ospitato per la prima volta in Italia una personale di André Butzer dal titolo N-Leben. Il percorso della mostra presentava la vita di una città immaginaria dal nome Nasaheim, dove Butzer ha voluto raffigurare, gli aspetti più oscuri e luminosi della storia tedesca e americana. Erano infatti riconoscibili, anche se trasformati in pupazzi, quei personaggi che durante l'epoca del nazismo facevano parte della "corte" di Hitler come anche grandi nomi dell'industria non solo tedesca ma anche americana.
Lo scorso marzo invece, la galleria Giò Marconi è stata sede dell’ ultima tappa della collettiva “Kommando Giotto di Bondone”, voluta e curata dallo stesso Butzer, dove un gruppo di artisti usando stili diversi, si è ispirato a Giotto di Bondone come precursore delle teorie rinascimentali.
EN
André Butzer
Opening: Thursday, November 12 2008; 7pm - 9pm
November 13 - January 10, 2009
From Tuesday to Saturday; 11am - 7pm
On Thursday 12th November, Gió Marconi is pleased to present the solo exhibition of André Butzer.
Ten canvases of huge dimensions will be exhibited on the gallery groundfloor. They propose a meaningful path between abstract and figurative, rendered by his thick, material and in layers painting.
Some of these works, present a monochrome foreground made by different tones of grey, on
which cross signs and geometrical forms with strong and sprightly colours can be found. Whereas, in other canvases, intense colours mix themselves giving birth to just hinted characters, hidden geometries blended in a brush works chaos.
There will also be the fantastic characters in cartoon style named 'Friedens-Siemense', that
wander in fictious sceneries made by exuberant colours and that don't draw away from the new abstract works because, as the artist says: "The so called abstract and figurative paintings are just interchangeable to me, because they have legitimated one another".
Violent expression, raw style, no artistical training: André Butzer seems to slightly recall the bigs of Outsider Art. Yet he rejects the concept as meaningless stigmatization, instead confronts the mass culture simulating the industrial production, plays the card of seriality against the apparent spontaneousness and originality of Expressionism. André Butzer talks only about ideas associated with Art Brut, defining 'Fine Art' his work characterized by colours laid in coarse manner and by an expressionist violence set free through colour.
In balance between American and German culture by reason of a childhood spent in the territories occupied by the American forces, André Butzer, nearly willing to mantain a link with History, moves his studio to Rangsdorf, South of Berlin, in a former airplanes factory once used by German Air Force and then by the Russian one.
In 2006 the gallery hosted the first solo of André Butzer titled N-Leben. The exhibition's path showed the life of an imaginary city called Nasaheim, where Butzer represents the most obscure and bright aspects of German and American history.
Last March the gallery was the last stage of the collective exhibition 'Kommando Giotto di Bondone' wanted and curated by Butzer himself, where a group of artists using different styles inspired itself to Giotto di Bondone as a precusor.
Opening: Thursday, November 12 2008; 7pm - 9pm
November 13 - January 10, 2009
From Tuesday to Saturday; 11am - 7pm
On Thursday 12th November, Gió Marconi is pleased to present the solo exhibition of André Butzer.
Ten canvases of huge dimensions will be exhibited on the gallery groundfloor. They propose a meaningful path between abstract and figurative, rendered by his thick, material and in layers painting.
Some of these works, present a monochrome foreground made by different tones of grey, on
which cross signs and geometrical forms with strong and sprightly colours can be found. Whereas, in other canvases, intense colours mix themselves giving birth to just hinted characters, hidden geometries blended in a brush works chaos.
There will also be the fantastic characters in cartoon style named 'Friedens-Siemense', that
wander in fictious sceneries made by exuberant colours and that don't draw away from the new abstract works because, as the artist says: "The so called abstract and figurative paintings are just interchangeable to me, because they have legitimated one another".
Violent expression, raw style, no artistical training: André Butzer seems to slightly recall the bigs of Outsider Art. Yet he rejects the concept as meaningless stigmatization, instead confronts the mass culture simulating the industrial production, plays the card of seriality against the apparent spontaneousness and originality of Expressionism. André Butzer talks only about ideas associated with Art Brut, defining 'Fine Art' his work characterized by colours laid in coarse manner and by an expressionist violence set free through colour.
In balance between American and German culture by reason of a childhood spent in the territories occupied by the American forces, André Butzer, nearly willing to mantain a link with History, moves his studio to Rangsdorf, South of Berlin, in a former airplanes factory once used by German Air Force and then by the Russian one.
In 2006 the gallery hosted the first solo of André Butzer titled N-Leben. The exhibition's path showed the life of an imaginary city called Nasaheim, where Butzer represents the most obscure and bright aspects of German and American history.
Last March the gallery was the last stage of the collective exhibition 'Kommando Giotto di Bondone' wanted and curated by Butzer himself, where a group of artists using different styles inspired itself to Giotto di Bondone as a precusor.