AlexDACORTE
World Leader Pretend
Gió Marconi, Milan
09.04.–19.07.2024
World Leader Pretend
Gió Marconi, Milan
09.04.–19.07.2024
1/10
Alex Da Corte
A Loaded Gun (My Life Had Stood), 2024
Plexiglass, Flashe paint, sequin pins, foam, velvet, hardware, wood frame
247 x 179.2 x 7.5 cm (framed)
Photo: Natalie Piserchio
A Loaded Gun (My Life Had Stood), 2024
Plexiglass, Flashe paint, sequin pins, foam, velvet, hardware, wood frame
247 x 179.2 x 7.5 cm (framed)
Photo: Natalie Piserchio
IT
ALEX DA CORTE
World Leader Pretend
Inaugurazione: martedì 9 aprile 2024; 18-21
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milano
Da mercoledì 10 aprile fino a sabato 1 giugno 2024:
Martedì-sabato: 11-18
Da lunedì 3 giugno fino a venerdì 19 luglio 2024:
Lunedì - venerdì: 11-18
*Domenica 14 aprile 2024; 14-18
WORLD LEADER PRETEND
Alle prime ore del mattino del 5 maggio 1821 Louis-Joseph-Narcisse Marchand, amico di lunga data e primo valletto di Napoleone, sedeva accanto al suo debole protetto, stringendogli la mano. Per tenere occupata la sua mente, gli pose alcune domande. Ecco le risposte di Napoleone, trascritte da Marchand nel 1821, pubblicate nel 1952 in francese da Jean Bourguignon e successivamente tradotte da Proctor Jones e Jean Tulard.
Imperatore, Signore, può descrivermi un deserto?
Ricordo un deserto, tanti deserti. Immense distese di deserto, infinite e aride. Fragili e screpolate, come le mie mani, come il mio corpo. Oh, ma perché? Questo corpo mi appartiene ancora? Attraverso il mio corpo con lo sguardo e ciò che vedo è un deserto.
No no, Imperatore, il suo corpo non è un deserto. La prego, giochi ancora con me. Lasci andare la sua mente per un po’. Allora, in questo deserto, c’è una struttura cubica, di cui parla Platone. Riesce a descrivermela?
Caro Marchand, un cubo? Di pietra? Immagino che il mio non appartenga al deserto, non sia di questa Terra. Vedo un cubo, riflettente come vetro, molte pietre ridotte in polvere liquida, più lucenti del vetro, più lucenti perfino del nero. È fatto di due lastre rivolte l’una di fronte all’altra, sufficienti a creare un labirinto. . .
Lo vedo chiaramente, lì nel deserto, da solo. Io vedo tutto. . . ma tu non puoi vedere me.
Sembra bello, Signore, robusto come onice. Adesso, per favore, immagini una scala, lì nel deserto accanto a lei, nella sua fortezza di onice. Può descrivermela?
Una scala? Non vedo nessuna scala.
Potrebbe darsi che la scala sia dentro di lei?
No, no, no. Io. . . Io. . . vedo detriti, bianchi come la neve. O piuttosto legno, come di betulla, oppure, ehm, non ne sono sicuro Marchand. C’è una pila di legno di betulla, lo vedo in lontananza, ma non ne sono certo, un cumulo di detriti bianchi. . . Non ne sono sicuro.
Lasci riposare la mente, caro Imperatore. Andiamo avanti, pensiamo a cose più importanti. Immagini il suo caro Marengo. Se lo immagini nel deserto. Me lo descriva.
Ah sì! Coraggioso Marengo! Mio amato Marengo. Dov’è? Lo vedo. Lo vedo riposare, o forse no, no, non sta riposando. Sento una corrente d’aria, è forse il vento? È il vento? È Marengo, è lui? È ferito, venite, qualcuno venga ad aiutare, è ferito, è stato colpito. Gli hanno tagliato la gola!? Com’è potuto succedere? Chi è stato? E vedo sangue, sangue sulle mie mani? Sono stato io, sono stato io?
Imperatore! Imperatore! Si calmi, calmi la sua mente caro Signore. È solo un gioco, è solo un gioco da bambini. Marengo sta bene, non è ferito, sta bene, riposa nella scuderia. . .cos’è che la tormenta? Dobbiamo pensare a cose più felici. Pensiamo alla primavera, è ormai alle porte. Pensi ai fiori.
Ah, ah, va bene. . . va bene. . . è calato il buio nella mia mente Marchand. Dobbiamo continuare questo gioco da bambini?
Le fa bene pensare alla primavera, immaginare i fiori, la vita. Le farà bene. . .
Se devo. . . Vedo delle peonie, vedo delle peonie che sbocciano, luminose, piene di speranza, eppure è notte. È stata Giuseppina a mandarmele? È stata lei? Dov’è, mia Adorata? È lume di candela? O è la luce delle stelle? Vedo fiori. Vedo peonie. Vedo lei.
È al suo fianco. È con lei, la porta con sé nel cuore. . . e ora è in arrivo un temporale. Che farà, caro Signore, che farà dinanzi al temporale?
Napoleone chiuse gli occhi . . .
World Leader Pretend è una mostra di dipinti, sculture e installazioni inedite dell’artista venezuelano-americano Alex Da Corte. È la prima mostra di Da Corte a Milano dopo Devil Town da Gió Marconi nel 2015, e la sua prima mostra in Italia dopo la Biennale di Venezia del 2019. L’artista è stato protagonista di recenti mostre antologiche presso il Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca, e il 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa Giappone. Da Corte è stato Philip Guston Rome Prize Fellow 2023 all’American Academy di Roma.
World Leader Pretend
Inaugurazione: martedì 9 aprile 2024; 18-21
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milano
Da mercoledì 10 aprile fino a sabato 1 giugno 2024:
Martedì-sabato: 11-18
Da lunedì 3 giugno fino a venerdì 19 luglio 2024:
Lunedì - venerdì: 11-18
*Domenica 14 aprile 2024; 14-18
WORLD LEADER PRETEND
Alle prime ore del mattino del 5 maggio 1821 Louis-Joseph-Narcisse Marchand, amico di lunga data e primo valletto di Napoleone, sedeva accanto al suo debole protetto, stringendogli la mano. Per tenere occupata la sua mente, gli pose alcune domande. Ecco le risposte di Napoleone, trascritte da Marchand nel 1821, pubblicate nel 1952 in francese da Jean Bourguignon e successivamente tradotte da Proctor Jones e Jean Tulard.
Imperatore, Signore, può descrivermi un deserto?
Ricordo un deserto, tanti deserti. Immense distese di deserto, infinite e aride. Fragili e screpolate, come le mie mani, come il mio corpo. Oh, ma perché? Questo corpo mi appartiene ancora? Attraverso il mio corpo con lo sguardo e ciò che vedo è un deserto.
No no, Imperatore, il suo corpo non è un deserto. La prego, giochi ancora con me. Lasci andare la sua mente per un po’. Allora, in questo deserto, c’è una struttura cubica, di cui parla Platone. Riesce a descrivermela?
Caro Marchand, un cubo? Di pietra? Immagino che il mio non appartenga al deserto, non sia di questa Terra. Vedo un cubo, riflettente come vetro, molte pietre ridotte in polvere liquida, più lucenti del vetro, più lucenti perfino del nero. È fatto di due lastre rivolte l’una di fronte all’altra, sufficienti a creare un labirinto. . .
Lo vedo chiaramente, lì nel deserto, da solo. Io vedo tutto. . . ma tu non puoi vedere me.
Sembra bello, Signore, robusto come onice. Adesso, per favore, immagini una scala, lì nel deserto accanto a lei, nella sua fortezza di onice. Può descrivermela?
Una scala? Non vedo nessuna scala.
Potrebbe darsi che la scala sia dentro di lei?
No, no, no. Io. . . Io. . . vedo detriti, bianchi come la neve. O piuttosto legno, come di betulla, oppure, ehm, non ne sono sicuro Marchand. C’è una pila di legno di betulla, lo vedo in lontananza, ma non ne sono certo, un cumulo di detriti bianchi. . . Non ne sono sicuro.
Lasci riposare la mente, caro Imperatore. Andiamo avanti, pensiamo a cose più importanti. Immagini il suo caro Marengo. Se lo immagini nel deserto. Me lo descriva.
Ah sì! Coraggioso Marengo! Mio amato Marengo. Dov’è? Lo vedo. Lo vedo riposare, o forse no, no, non sta riposando. Sento una corrente d’aria, è forse il vento? È il vento? È Marengo, è lui? È ferito, venite, qualcuno venga ad aiutare, è ferito, è stato colpito. Gli hanno tagliato la gola!? Com’è potuto succedere? Chi è stato? E vedo sangue, sangue sulle mie mani? Sono stato io, sono stato io?
Imperatore! Imperatore! Si calmi, calmi la sua mente caro Signore. È solo un gioco, è solo un gioco da bambini. Marengo sta bene, non è ferito, sta bene, riposa nella scuderia. . .cos’è che la tormenta? Dobbiamo pensare a cose più felici. Pensiamo alla primavera, è ormai alle porte. Pensi ai fiori.
Ah, ah, va bene. . . va bene. . . è calato il buio nella mia mente Marchand. Dobbiamo continuare questo gioco da bambini?
Le fa bene pensare alla primavera, immaginare i fiori, la vita. Le farà bene. . .
Se devo. . . Vedo delle peonie, vedo delle peonie che sbocciano, luminose, piene di speranza, eppure è notte. È stata Giuseppina a mandarmele? È stata lei? Dov’è, mia Adorata? È lume di candela? O è la luce delle stelle? Vedo fiori. Vedo peonie. Vedo lei.
È al suo fianco. È con lei, la porta con sé nel cuore. . . e ora è in arrivo un temporale. Che farà, caro Signore, che farà dinanzi al temporale?
Napoleone chiuse gli occhi . . .
World Leader Pretend è una mostra di dipinti, sculture e installazioni inedite dell’artista venezuelano-americano Alex Da Corte. È la prima mostra di Da Corte a Milano dopo Devil Town da Gió Marconi nel 2015, e la sua prima mostra in Italia dopo la Biennale di Venezia del 2019. L’artista è stato protagonista di recenti mostre antologiche presso il Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca, e il 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa Giappone. Da Corte è stato Philip Guston Rome Prize Fellow 2023 all’American Academy di Roma.
EN
ALEX DA CORTE
World Leader Pretend
Opening: Tuesday, 9 April 2024; 6pm-9pm
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milano
From Wednesday, 10 April until Saturday, 1 June 2024:
Tuesday-Saturday: 11am-6pm
From Monday, 3 June 3 until Friday, 19 July 2024:
Monday - Friday: 11am-6pm
* Sunday, 14 April 2024; 2pm-6pm
WORLD LEADER PRETEND
In the early morning hours of May 5th, 1821, Louis-Joseph-Narcisse Marchand, the longtime companion and valet of Napoleon, sat beside his feeble charge, holding his hand. In order to keep his companion’s mind occupied, he asked him some questions. Here are Napoleon’s answers, as transcribed by Marchand in 1821, published in 1952 in French by Jean Bourguignon and later translated by Proctor Jones and Jean Tulard.
Emperor, Sir, can you picture a desert for me?
I remember a desert, so many deserts. Great expanses of desert, never-ending and dry. Brittle and cracked, like my hands, like my body. Oh but why? Is this body even my own? I look out across my body, and all I see is desert.
No no, Emperor, your body isn’t a desert. Please, play this game with me. Let your mind be easy for a time. Now, in this desert, there is a cubic structure, as Plato speaks of. Can you describe this structure for me?
Dear Marchand, a cube? Of rock? I imagine mine is not of the desert, not born of this Earth. I see a cube, and it is reflective, like glass, many rocks ground to a liquid dust, more lustrous than glass, more lustrous even than black. It consists of two facing panes, enough to create a labyrinth . . . I see it clearly, there in the desert, alone. I see everything . . . but you can’t see me.
It sounds beautiful, Sir, strong like onyx. Now, please, picture a ladder, here with you in the desert, in your onyx fortress. Can you describe it for me?
A ladder? I do not see a ladder.
Could it be that the ladder is inside with you?
No, no, no. I . . . I . . . see debris, white debris, like snow. Or rather wood, like birch, or, err, I am not so sure, Marchand. There is a pile of birch I see, there in the distance, but I cannot be sure, a pile of white debris . . . I cannot be sure.
Rest your mind, dear Emperor. Let us carry on, let us think of more vital things. Imagine your dear Marengo. Picture him in the desert with you. Describe him for me.
Ah yes! Brave Marengo! My beloved Marengo. Where is he? I see him. I see him resting, or no, no, it is not rest. I hear a winnowing, is it the wind? Is it the wind? Is it Marengo, is it he? He is hurt, come, someone come help, he is hurt, he has been injured. His throat, it has been severed!? How could this be? Who has done this? And I see there is blood, there is blood on my hands? Was it I, was it I?
Emperor! Emperor! Calm, calm your mind dear Sir. This is just a simple game, this is just a child’s game. Marengo is fine, he is not hurt, he is well, in the stables resting . . . what is it that haunts you? We must think of brighter things. Let us think of Spring, she is nearly upon us. Imagine the flowers.
Ah, ah, okay . . . okay . . . it has fallen dark in my mind dear Marchand. Must we play this child’s game any longer?
It is good for you to imagine Spring, imagine flowers, imagine life. It will be good ...
If I must . . . I see peonies, I see peonies and they are blooming, they are bright, they are hopeful and yet it is night. Was it Josephine who brings them to me? Was it she? Where is she, my Beloved? And there is candlelight? Or is it starlight? I see flowers. I see peonies. I see her.
She is with you Emperor. She is with you, in your heart, you carry her . . . and now there is a storm coming. What will you do, dear Sir, what will you do in the face of the storm?
Napoleon closed his eyes . . .
World Leader Pretend is an exhibition of new painting, sculpture and installation by Venezuelan-American artist Alex Da Corte. It is Da Corte's first exhibition in Milan since Devil Town at Gió Marconi in 2015, and his first exhibition in Italy since the 2019 Biennale di Venezia. The artist has been the subject of recent survey exhibitions at the Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Denmark, and the 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa Japan. Da Corte was the 2023 Philip Guston Rome Prize Fellow at the American Academy in Rome.
World Leader Pretend
Opening: Tuesday, 9 April 2024; 6pm-9pm
Gió Marconi, Via Tadino 15, Milano
From Wednesday, 10 April until Saturday, 1 June 2024:
Tuesday-Saturday: 11am-6pm
From Monday, 3 June 3 until Friday, 19 July 2024:
Monday - Friday: 11am-6pm
* Sunday, 14 April 2024; 2pm-6pm
WORLD LEADER PRETEND
In the early morning hours of May 5th, 1821, Louis-Joseph-Narcisse Marchand, the longtime companion and valet of Napoleon, sat beside his feeble charge, holding his hand. In order to keep his companion’s mind occupied, he asked him some questions. Here are Napoleon’s answers, as transcribed by Marchand in 1821, published in 1952 in French by Jean Bourguignon and later translated by Proctor Jones and Jean Tulard.
Emperor, Sir, can you picture a desert for me?
I remember a desert, so many deserts. Great expanses of desert, never-ending and dry. Brittle and cracked, like my hands, like my body. Oh but why? Is this body even my own? I look out across my body, and all I see is desert.
No no, Emperor, your body isn’t a desert. Please, play this game with me. Let your mind be easy for a time. Now, in this desert, there is a cubic structure, as Plato speaks of. Can you describe this structure for me?
Dear Marchand, a cube? Of rock? I imagine mine is not of the desert, not born of this Earth. I see a cube, and it is reflective, like glass, many rocks ground to a liquid dust, more lustrous than glass, more lustrous even than black. It consists of two facing panes, enough to create a labyrinth . . . I see it clearly, there in the desert, alone. I see everything . . . but you can’t see me.
It sounds beautiful, Sir, strong like onyx. Now, please, picture a ladder, here with you in the desert, in your onyx fortress. Can you describe it for me?
A ladder? I do not see a ladder.
Could it be that the ladder is inside with you?
No, no, no. I . . . I . . . see debris, white debris, like snow. Or rather wood, like birch, or, err, I am not so sure, Marchand. There is a pile of birch I see, there in the distance, but I cannot be sure, a pile of white debris . . . I cannot be sure.
Rest your mind, dear Emperor. Let us carry on, let us think of more vital things. Imagine your dear Marengo. Picture him in the desert with you. Describe him for me.
Ah yes! Brave Marengo! My beloved Marengo. Where is he? I see him. I see him resting, or no, no, it is not rest. I hear a winnowing, is it the wind? Is it the wind? Is it Marengo, is it he? He is hurt, come, someone come help, he is hurt, he has been injured. His throat, it has been severed!? How could this be? Who has done this? And I see there is blood, there is blood on my hands? Was it I, was it I?
Emperor! Emperor! Calm, calm your mind dear Sir. This is just a simple game, this is just a child’s game. Marengo is fine, he is not hurt, he is well, in the stables resting . . . what is it that haunts you? We must think of brighter things. Let us think of Spring, she is nearly upon us. Imagine the flowers.
Ah, ah, okay . . . okay . . . it has fallen dark in my mind dear Marchand. Must we play this child’s game any longer?
It is good for you to imagine Spring, imagine flowers, imagine life. It will be good ...
If I must . . . I see peonies, I see peonies and they are blooming, they are bright, they are hopeful and yet it is night. Was it Josephine who brings them to me? Was it she? Where is she, my Beloved? And there is candlelight? Or is it starlight? I see flowers. I see peonies. I see her.
She is with you Emperor. She is with you, in your heart, you carry her . . . and now there is a storm coming. What will you do, dear Sir, what will you do in the face of the storm?
Napoleon closed his eyes . . .
World Leader Pretend is an exhibition of new painting, sculpture and installation by Venezuelan-American artist Alex Da Corte. It is Da Corte's first exhibition in Milan since Devil Town at Gió Marconi in 2015, and his first exhibition in Italy since the 2019 Biennale di Venezia. The artist has been the subject of recent survey exhibitions at the Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Denmark, and the 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa Japan. Da Corte was the 2023 Philip Guston Rome Prize Fellow at the American Academy in Rome.