TrishaBAGA
FREE INTERNET
Gió Marconi, Milan
06.06.–18.07.2014
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Gió Marconi, Milan
06.06.–18.07.2014
1/12
Trisha Baga
3 Hot Sandwiches, 2014
3 wooden boards spraypaint, acrylic on wood, mouse pad
Each: 61 x 61 x 0.7 cm
Dimensions variable
3 Hot Sandwiches, 2014
3 wooden boards spraypaint, acrylic on wood, mouse pad
Each: 61 x 61 x 0.7 cm
Dimensions variable
IT
Trisha Baga
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Inaugurazione: giovedì 5 giugno 2014 dalle 19 alle 21
6 giugno - 18 luglio 2014
martedì - sabato; 11-19
Sono al bar da Barnes and Noble che bevo il fondo di un frappuccino e mi sento piena di energia. Quel suono e quella sensazione! Il bar si trova nello stesso posto in cui Oprah ha un negozio di stampe/una grotta d’acqua. Io avevo tutte queste foto che avevo fatto stampare su un grosso rotolo nel retro di un negozio da un dollaro “nel ghetto” (google maps), ma quando ho visto la Grotta d’Acqua di Oprah, ho gettato la mia grande borsa di plastica a pezzi e mi sono tuffata nell’acqua. Nuotare era un sollievo come sempre, e sono felice. Tiny stava mangiando dei biscotti della grandezza del suo palmo, ma questi erano troppo piccoli, di solito hanno la dimensione di mani più grandi. La mamma di Tiny alza gli occhi e parla di shopping. Mentre stavo nuotando il mio rotolo di stampe si è bagnato e l’inchiostro ha iniziato a gocciolare, e penso: accidenti sono davvero un’idiota!
Ma allo stesso tempo ero anche entusiasta del risultato, soprattutto del distacco dell’inchiostro nero, il modo in cui la pittura si separa facilmente dal pastiche nell’acqua è la cosa migliore.
Cioè il pastiche è come la plastica, e la plastica cade dalle mie mani. E’ la cosa migliore.
E il mio dito è un peso orizzontale che spinge verso il basso, e quello è il diagramma della vita.
Descrivo i miei progetti a David alla festa gay e lui gesticola distrattamente con le mani dicendo “favoloso” e quella sensazione generale di aspettare/essere in coda.
Siamo simili o no? di David Salkin
C’era un vecchio Indiano che viveva in una lunga casa marrone. C’era un vecchio Indiano che viveva in una capanna nera, e uno che abitava in una tenda arancione. Tutti loro indossavano morbidi mocassini. Tutti avevano la stessa fantasia sulla loro coperta. Tutti loro possedevano le stesse cose solo le loro case erano diverse. Le loro frecce avevano le stesse punte di quarzo nero e loro avevano gli stessi cavalli di fiducia. Un giorno un uomo trovò l’impronta di un bisonte per terra. Uno trovò una culla rotta e l’altro un pezzo di ceramica. Allora uno degli Indiani disse, “Adesso siamo diversi in due modi.” Da quel giorno in poi furono felici. A parte per una cosa che disse uno degli Indiani. “Siamo diversi in tre modi. Io sono una donna.”
-1993
Ma poi faccio finta di alzarmi e non è venerdì e all’interno della mia vecchia camera nella casa dei miei genitori trovo tre panini caldi nell’ultimo cassetto aperto del mobile e dico oh questi panini! Sono così caldi e morbidi e perfetti! E ce ne sono addirittura di tre tipi diversi! E il primo morso è bellissimo, e canto la canzone del gusto e mi domando come abbia fatto il cassetto a produrre questi panini perfettamente caldi in queste settimane che non c’ero! E poi i morsi successivi degli altri panini hanno troppi peperoni sott’aceto, sembra siano stati preparati senza cura, e non riesco più a trovare la canzone del gusto del primo panino, come se forse avessi perso la mia opportunità, e questo è il motivo per cui loro sono qui e questo è ciò che mi stanno insegnando.
E questo rende la presenza dei tre panini caldi ancora più inquietante, quasi come una profezia.
Trisha BAGA è nata nel 1985 a Venice, Florida. Attualmente vive e lavora a New York. Ha studiato presso The Cooper Union School of Art e al Bard College di New York.Tra le sue recenti mostre personali: Zabludowicz Collection, Londra (2014); Gravity, Peep-Hole, Milano; Florida, Société Berlin, Berlino, (2013); Holiday, Dundee Contemporary Arts, Dundee, Scozia; The Biggest Circle, Greene Naftali, New York; Plymouth Rock 2, Whitney Museum of American Art, New York; World Peace, Kunstverein Munich, Monaco; Rock, Vilma Gold; Londra (2012).Inoltre ha partecipato anche a diverse mostre collettive tra cui: High Performance, curata da Bernhard Serexhe e Julia Stoschek, Julia Stoschek Collection at ZKM, Dusseldorf; That Singing Voice, curata da Matt Moravec, Galería Marta Cervera, Madrid; Abscess, Rectum, Septum, Cave, Porto Rico, (2014); The Stand In (or A Glass of Milk), Public Fiction, Los Angeles; Frieze Sounds Program, Londra; Speculations on Anonymous Materials, Fridericianum, Kassel; Freak Out, Greene Naftali, New York; Trisha Baga & No Brow, curata da Katharina Simmer, Galerie Emanuel Layr, Vienna; Meanwhile... Suddenly and Then, Biennale di Lione, 2013, Lione, Francia; Hercules Radio, Frieze Sounds Program, New York, (2013); Paraphantoms, Temporary Gallery, Colonia; New Pictures of Common Objects, curata da Christopher Y. Lew, MoMA PS1, New York; Troubling Space, curata da Helga Just Christoffersen e Natasha Marie Llorens, Zabludowicz Collection, Londra (2012).
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Inaugurazione: giovedì 5 giugno 2014 dalle 19 alle 21
6 giugno - 18 luglio 2014
martedì - sabato; 11-19
Sono al bar da Barnes and Noble che bevo il fondo di un frappuccino e mi sento piena di energia. Quel suono e quella sensazione! Il bar si trova nello stesso posto in cui Oprah ha un negozio di stampe/una grotta d’acqua. Io avevo tutte queste foto che avevo fatto stampare su un grosso rotolo nel retro di un negozio da un dollaro “nel ghetto” (google maps), ma quando ho visto la Grotta d’Acqua di Oprah, ho gettato la mia grande borsa di plastica a pezzi e mi sono tuffata nell’acqua. Nuotare era un sollievo come sempre, e sono felice. Tiny stava mangiando dei biscotti della grandezza del suo palmo, ma questi erano troppo piccoli, di solito hanno la dimensione di mani più grandi. La mamma di Tiny alza gli occhi e parla di shopping. Mentre stavo nuotando il mio rotolo di stampe si è bagnato e l’inchiostro ha iniziato a gocciolare, e penso: accidenti sono davvero un’idiota!
Ma allo stesso tempo ero anche entusiasta del risultato, soprattutto del distacco dell’inchiostro nero, il modo in cui la pittura si separa facilmente dal pastiche nell’acqua è la cosa migliore.
Cioè il pastiche è come la plastica, e la plastica cade dalle mie mani. E’ la cosa migliore.
E il mio dito è un peso orizzontale che spinge verso il basso, e quello è il diagramma della vita.
Descrivo i miei progetti a David alla festa gay e lui gesticola distrattamente con le mani dicendo “favoloso” e quella sensazione generale di aspettare/essere in coda.
Siamo simili o no? di David Salkin
C’era un vecchio Indiano che viveva in una lunga casa marrone. C’era un vecchio Indiano che viveva in una capanna nera, e uno che abitava in una tenda arancione. Tutti loro indossavano morbidi mocassini. Tutti avevano la stessa fantasia sulla loro coperta. Tutti loro possedevano le stesse cose solo le loro case erano diverse. Le loro frecce avevano le stesse punte di quarzo nero e loro avevano gli stessi cavalli di fiducia. Un giorno un uomo trovò l’impronta di un bisonte per terra. Uno trovò una culla rotta e l’altro un pezzo di ceramica. Allora uno degli Indiani disse, “Adesso siamo diversi in due modi.” Da quel giorno in poi furono felici. A parte per una cosa che disse uno degli Indiani. “Siamo diversi in tre modi. Io sono una donna.”
-1993
Ma poi faccio finta di alzarmi e non è venerdì e all’interno della mia vecchia camera nella casa dei miei genitori trovo tre panini caldi nell’ultimo cassetto aperto del mobile e dico oh questi panini! Sono così caldi e morbidi e perfetti! E ce ne sono addirittura di tre tipi diversi! E il primo morso è bellissimo, e canto la canzone del gusto e mi domando come abbia fatto il cassetto a produrre questi panini perfettamente caldi in queste settimane che non c’ero! E poi i morsi successivi degli altri panini hanno troppi peperoni sott’aceto, sembra siano stati preparati senza cura, e non riesco più a trovare la canzone del gusto del primo panino, come se forse avessi perso la mia opportunità, e questo è il motivo per cui loro sono qui e questo è ciò che mi stanno insegnando.
E questo rende la presenza dei tre panini caldi ancora più inquietante, quasi come una profezia.
Trisha BAGA è nata nel 1985 a Venice, Florida. Attualmente vive e lavora a New York. Ha studiato presso The Cooper Union School of Art e al Bard College di New York.Tra le sue recenti mostre personali: Zabludowicz Collection, Londra (2014); Gravity, Peep-Hole, Milano; Florida, Société Berlin, Berlino, (2013); Holiday, Dundee Contemporary Arts, Dundee, Scozia; The Biggest Circle, Greene Naftali, New York; Plymouth Rock 2, Whitney Museum of American Art, New York; World Peace, Kunstverein Munich, Monaco; Rock, Vilma Gold; Londra (2012).Inoltre ha partecipato anche a diverse mostre collettive tra cui: High Performance, curata da Bernhard Serexhe e Julia Stoschek, Julia Stoschek Collection at ZKM, Dusseldorf; That Singing Voice, curata da Matt Moravec, Galería Marta Cervera, Madrid; Abscess, Rectum, Septum, Cave, Porto Rico, (2014); The Stand In (or A Glass of Milk), Public Fiction, Los Angeles; Frieze Sounds Program, Londra; Speculations on Anonymous Materials, Fridericianum, Kassel; Freak Out, Greene Naftali, New York; Trisha Baga & No Brow, curata da Katharina Simmer, Galerie Emanuel Layr, Vienna; Meanwhile... Suddenly and Then, Biennale di Lione, 2013, Lione, Francia; Hercules Radio, Frieze Sounds Program, New York, (2013); Paraphantoms, Temporary Gallery, Colonia; New Pictures of Common Objects, curata da Christopher Y. Lew, MoMA PS1, New York; Troubling Space, curata da Helga Just Christoffersen e Natasha Marie Llorens, Zabludowicz Collection, Londra (2012).
EN
Trisha Baga
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Opening: Thursday, June 5, 2014; 7pm - 9pm
June 6 - July 18, 2014
From Tuesday to Saturday, 11am-7pm
I'm at Barnes and Noble Café drinking the bottom of a frappuccino and feeling super jazzed. That sound and that feeling! The cafè is also where Oprah has a print shop/water cave. I had all these photos that I had printed on a big roll at the back of a dollar store "in the ghetto" (google maps), but when I saw the Oprah Water Cave, I threw my big plastic bag asunder and jumped in the water. It was a relief to swim as always, and I am happy. Tiny was eating cookies the size of her palm, but they were too small, they are usually the size of bigger palms. Tiny's mom rolls her eyes and talks about shopping. While I was swimming my print roll got wet, and the ink started bleeding, and I think, damn I am a blue ribbon idiot.
But at the same time, I got excited about how it looked, especially the black ink separation, the way the paint falls easily off the pastiche in the water it's the best.
I mean pastiche is plastic, it falls off the plastic in my hands. It’s the best.
And my finger is a horizontal weight pushing downwards, and that's a diagram of life.
I describe my plans to David at the gay ball and he uses his hands in the air distractedly saying "fabulous" and the general feeling of waiting/being in line.
Are we alike or not? by David Salkin
There was an old Indian that lived in a brown long house. There was an old Indian that lived in a black hogan, and one that lived in an orange wigwam. They all wore soft moccasins. They all had the same pattern on their blanket. They all had the same things except houses. They had the same black quartz arrowheads and the same dependable stallions. One day one man found a buffalo footprint on the ground. One found a broken cradle, and one found a piece of pottery. Then one Indian said, ‘We're different in two ways now.’ From that day on they were happy. Except for one thing one Indian said. ‘We're different in three ways. I'm a girl.’”
-1993
But then I fake wake up and it's not Friday and I find 3 hot sandwiches on a lower open drawer in my old room in my parents house and I'm like oh these sandwiches! They are so hot and soft and perfect! And three different flavors of sandwich too! And the first bite is wonderful, and I sing the flavor song and I wonder how'd this drawer get such perfectly hot sandwiches in it, I haven't been here in weeks! And then the next bites of the other sandwiches have too many pickled peppers in them, like it seems a lazy amount, and I can't find the first flavor sandwich song again, like maybe I missed my chance, and thats why they are there, and that's what they are teaching me.
And it makes the trio of hot sandwiches their presence more sinister, like a prophecy.
Trisha BAGA is born in 1985 in Venice, Florida. She currently lives and works in New York. She studied at The Cooper Union School of Art and at Bard College in New York.Recent solo exhibitions include: Zabludowicz Collection, London (2014); Gravity, Peep-Hole, Milan; Florida, Société Berlin, Berlin, (2013); Holiday, Dundee Contemporary Arts, Dundee, Scotland; The Biggest Circle, Greene Naftali, New York; Plymouth Rock 2, Whitney Museum of American Art, New York; World Peace, Kunstverein Munich, Munich; Rock, Vilma Gold; London (2012). Furthermore she has participated in numerous group shows including: High Performance, curated by Bernhard Serexhe and Julia Stoschek, Julia Stoschek Collection at ZKM, Dusseldorf; That Singing Voice, curated by Matt Moravec, Galería Marta Cervera, Madrid; Abscess, Rectum, Septum, Cave, Puerto Rico, (2014); The Stand In (or A Glass of Milk), Public Fiction, Los Angeles; Frieze Sounds Program, London; Speculations on Anonymous Materials, Fridericianum, Kassel; Freak Out, Greene Naftali, New York; Trisha Baga & No Brow, curated by Katharina Simmer, Galerie Emanuel Layr, Wien; Meanwhile... Suddenly and Then, Lyon Biennal, 2013, Lyon, France; Hercules Radio, Frieze Sounds Program, New York, (2013); Paraphantoms, Temporary Gallery, Cologne; New Pictures of Common Objects, curated by Christopher Y. Lew, MoMA PS1, New York; Troubling Space, curated by Helga Just Christoffersen and Natasha Marie Llorens, Zabludowicz Collection, London (2012).
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Opening: Thursday, June 5, 2014; 7pm - 9pm
June 6 - July 18, 2014
From Tuesday to Saturday, 11am-7pm
I'm at Barnes and Noble Café drinking the bottom of a frappuccino and feeling super jazzed. That sound and that feeling! The cafè is also where Oprah has a print shop/water cave. I had all these photos that I had printed on a big roll at the back of a dollar store "in the ghetto" (google maps), but when I saw the Oprah Water Cave, I threw my big plastic bag asunder and jumped in the water. It was a relief to swim as always, and I am happy. Tiny was eating cookies the size of her palm, but they were too small, they are usually the size of bigger palms. Tiny's mom rolls her eyes and talks about shopping. While I was swimming my print roll got wet, and the ink started bleeding, and I think, damn I am a blue ribbon idiot.
But at the same time, I got excited about how it looked, especially the black ink separation, the way the paint falls easily off the pastiche in the water it's the best.
I mean pastiche is plastic, it falls off the plastic in my hands. It’s the best.
And my finger is a horizontal weight pushing downwards, and that's a diagram of life.
I describe my plans to David at the gay ball and he uses his hands in the air distractedly saying "fabulous" and the general feeling of waiting/being in line.
Are we alike or not? by David Salkin
There was an old Indian that lived in a brown long house. There was an old Indian that lived in a black hogan, and one that lived in an orange wigwam. They all wore soft moccasins. They all had the same pattern on their blanket. They all had the same things except houses. They had the same black quartz arrowheads and the same dependable stallions. One day one man found a buffalo footprint on the ground. One found a broken cradle, and one found a piece of pottery. Then one Indian said, ‘We're different in two ways now.’ From that day on they were happy. Except for one thing one Indian said. ‘We're different in three ways. I'm a girl.’”
-1993
But then I fake wake up and it's not Friday and I find 3 hot sandwiches on a lower open drawer in my old room in my parents house and I'm like oh these sandwiches! They are so hot and soft and perfect! And three different flavors of sandwich too! And the first bite is wonderful, and I sing the flavor song and I wonder how'd this drawer get such perfectly hot sandwiches in it, I haven't been here in weeks! And then the next bites of the other sandwiches have too many pickled peppers in them, like it seems a lazy amount, and I can't find the first flavor sandwich song again, like maybe I missed my chance, and thats why they are there, and that's what they are teaching me.
And it makes the trio of hot sandwiches their presence more sinister, like a prophecy.
Trisha BAGA is born in 1985 in Venice, Florida. She currently lives and works in New York. She studied at The Cooper Union School of Art and at Bard College in New York.Recent solo exhibitions include: Zabludowicz Collection, London (2014); Gravity, Peep-Hole, Milan; Florida, Société Berlin, Berlin, (2013); Holiday, Dundee Contemporary Arts, Dundee, Scotland; The Biggest Circle, Greene Naftali, New York; Plymouth Rock 2, Whitney Museum of American Art, New York; World Peace, Kunstverein Munich, Munich; Rock, Vilma Gold; London (2012). Furthermore she has participated in numerous group shows including: High Performance, curated by Bernhard Serexhe and Julia Stoschek, Julia Stoschek Collection at ZKM, Dusseldorf; That Singing Voice, curated by Matt Moravec, Galería Marta Cervera, Madrid; Abscess, Rectum, Septum, Cave, Puerto Rico, (2014); The Stand In (or A Glass of Milk), Public Fiction, Los Angeles; Frieze Sounds Program, London; Speculations on Anonymous Materials, Fridericianum, Kassel; Freak Out, Greene Naftali, New York; Trisha Baga & No Brow, curated by Katharina Simmer, Galerie Emanuel Layr, Wien; Meanwhile... Suddenly and Then, Lyon Biennal, 2013, Lyon, France; Hercules Radio, Frieze Sounds Program, New York, (2013); Paraphantoms, Temporary Gallery, Cologne; New Pictures of Common Objects, curated by Christopher Y. Lew, MoMA PS1, New York; Troubling Space, curated by Helga Just Christoffersen and Natasha Marie Llorens, Zabludowicz Collection, London (2012).